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A Brescia, protagonisti del Rinascimento italiano

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23/09/2014

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A Brescia, protagonisti del Rinascimento italiano

rinascimento-brescia[1]A Brescia tre mostre in un solo evento offrono al pubblico un’occasione imperdibile per accostarsi ai protagonisti del Rinascimento italiano tra pale d’altare e monitor  touch screen. Una modalità espositiva inedita che permette al visitatore di vivere l’evento oltre l’allestimento, immergendosi nel cuore della città, tra centri museali e luoghi di culto.

Brescia compie una vera e propria rivoluzione con la mostra “Rinascimento”: non è soltanto un ciclo di mostre, ma un programma culturale complessivo incentrato sul patrimonio artistico della Pinacoteca Tosio Martinengo e della città.

Fino al 6 aprile 2015, infatti, il Museo di Santa Giulia offre ai visitatori oltre ai propri capolavori anche quelli provenienti dai poli museali di tutta Italia, strutturando l’evento in tre appuntamenti: una mostra suddivisa in tre esposizioni consecutive: tre percorsi distinti l’uno dall’altro, dotati di impianti scientifici   precisi, ognuno con una propria identità, arricchiti da dispositivi interattivi allo scopo di presentare autori e tecniche pittoriche in maniera coinvolgente e dinamica, grazie a monitor touch screen ed una serie di e-book.rinascimento-a-brescia-sei-mesi-di-mostra-presso-il-museo-di-santa-giulia_175960_big[1]

Si parte con l’allestimento intitolato “Giorgione e Savoldo. Note di un ritratto amoroso”, fino al 9 novembre 2014, che consentirà di ammirare il Doppio ritratto di Giorgione, in prestito da Palazzo Venezia di Roma, in un dialogo d’eccezione con due opere di Savoldo: il Ritratto di giovane con flauto della Pinacoteca Tosio Martinengo e la Figura di giovane dalla Galleria Borghese di Roma.

“Fra Bartolomeo. Sacra famiglia a modello” vede, invece, protagonista  La Vergine che adora il Bambino con San Giuseppe, capolavoro che per la prima volta lascia la National Gallery di Londra, dipinto posto a confronto con opere dello stesso periodo provenienti dalla Galleria Borghese, confermando il ruolo di primissimo piano che il frate domenicano esercitò nell’arte rinascimentale.

Dal 29 gennaio 2015 fino al termine dell’evento, spazio a Raffaello, indagando la genesi del grande pittore di Urbino tra quadri, disegni preparatori e pale d’altare.

 Andrea Mazzuca

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