Birra artigianale italiana, approvata dal Parlamento la legge a tutela
Anche la birra artigianale è tutelata dalla legge italiana. Si supera finalmente, così, l’ultimo decreto sulla produzione e commercio della birra che risaliva al 1962, e che si limitava a classificare la bevanda, a seconda del livello di plato (ovvero il livello zuccherino del mosto prima della fermentazione), in birra analcolica, birra leggera, birra, birra speciale e birra doppio malto. Con la nuova legge approvata dalla Camera dei Deputati in Commissione Agricoltura, invece, si introduce la sospirata definizione di birra artigianale, che tutela il prodotto e lo differenzia da quello realizzato con metodi industriali.
Secondo il testo, infatti, si definisce birra artigianale, quella prodotta da piccoli birrifici indipendenti e non sottoposta, durante la fase di produzione, a processi di pastorizzazione e microfiltrazione. Inoltre, nel testo si specifica che per piccoli birrifici indipendenti, s’intendono i birrifici che siano legalmente ed economicamente indipendente da qualsiasi altro birrificio, che non operino sotto licenza e la cui produzione annua non superi i duecentomila ettolitri. Grazie al provvedimento, quindi, le industrie birrarie, per definire le proprie birre artigianali, non potranno più sottoporle a pastorizzazione o a microfiltrazione, processi che, oggettivamente, ne abbassano il livello di qualità.
Certo, la norma non presenta solo aspetti positivi, dal momento che non affronta il gravoso problema delle accise per i microbirrifici, salite a quarantacinque centesimi per ogni euro di birra. Dal Parlamento, però, i promotori della norma sostengono che gli sgravi per i piccoli produttori di birra saranno il prossimo obiettivo.
Lorenzo Fusco
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