Arduino: la tecnologia italiana accende l’immaginazione
È tutto italiano il lavoro di progettazione di Arduino, il minicomputer programmabile più famoso al mondo. Si tratta di una piccola piattaforma elettronica facile da usare come testimoniano le tante applicazioni che vengono fuori da tutto il mondo. L’ultima – raccontata e ampiamente fotografata (11 immagini) nelle pagine di Cybercultura del Corriere della Sera on line del 17 luglio scorso (ma prima ancora sull’Huffington Post e sul Daily Mail – è quella del Randy Sarafan, un artista di San Francisco: batti le mani e i reggiseno va giù, sganciato di netto come se fosse intervenuto il mago della lampada di Aladino. Ispirato a certa lingerie tecnologica che si vede nei mercati siriani il reggipetto “Clap off- bra”, ovvero “batti e sgancia” si basa su un modello ad apertura frontale e senza spalline, due circuiti stampati, diversi resistori e condensatori ma soprattutto Arduino, appunto, la piattaforma hardware italiana che consente di programmare con facilità e realizzare oggetti elettronici aggiungendo pezzi provenienti da ogni dove. Sul Daily Mail anche un esplicativo video e i componenti per costruirlo.
Arduino è infatti, alla base, un circuito low-cost che, in base alle proprie esigenze e attraverso la porta USB collegata al computer con il cavo in dotazione, è possibile collegare a diversi strumenti con cui è possibile interagire secondo la propria immaginazione. Ma, trattandosi di un progetto hardware e software open source, può essere aggiornato continuamente da qualsiasi utente adattandolo ad ogni periferica del proprio computer e, una volta definita la programmazione e associato ad altri componenti elettronici, Arduino potrà essere utilizzato in particolare nella domotica, ad esempio per aprire o chiudere una porta, una finestra.
Realizzato in 14 versioni differenti dall’ Interaction Design Institute di Ivrea (iniziativa congiunta di Telecom Italia e Olivetti), Arduino è un prodotto tutto italiano: nasce nel 2005 ad Ivrea, vicino Torino, dall’idea di un professore universitario, l’ing. elettronico Massimo Banzi. «È bello vedere un oggetto pensato, realizzato e fabbricato in Italia abbia così successo. Creando il branding giusto si riesce a vincere nel mondo», dichiara Banzi in un suo tutorial pubblicato su YouTube. «Sono fermamente convinto – aggiunge – che nel futuro, se l’Italia riuscirà a combinare la capacità tecnologica di tante persone valide, con la maestria del design che abbiamo, possiamo toccare nuovi mercati che fino a questo momento non abbiamo raggiunto».
Arduino è distribuito secondo i termini di licenza Creative Commons .
Clicca qui per vedere il video del progetto Ardumoto, un esempio di come può essere impiegato Arduino.
Fabio Pariante
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