A Trieste una mostra in onore di Guglielmo Marconi
L’Associazione Onlus “Cinzia Vitale” ha organizzato a Trieste una mostra in onore di Guglielmo Marconi. L’11 e il 12 ottobre saranno esposti a Palazzo del Governo alcuni cimeli legati allo Yacht “Elettra”, acquistato da Marconi nel 1919 dopo essere stato per 15 anni un’imbarcazione-pattuglia. Nello stesso anno, l’imbarcazione venne portata a La Spezia per per essere munita di trasmittenti, riceventi ed altre antenne. La nave-laboratorio divenne per Marconi luogo di lavoro e sperimentazione: fu qui, infatti, che affinò le tecniche di ricezione dimostrando che un segnale poteva essere captato a oltre 4000 chilometri. Dopo circa sei anni di studi sulle onde corte per conto del governo inglese, vennero realizzati dei collegamenti tra l’Inghilterra e i suoi domini. Nel 1930 Marconi, spingendo da Genova un tasto -ora conservato nel Museo del Mare di Trieste- inviò nell’etere degli impulsi che accesero le lampade del municipio di Sidney.Oltre che operare nel Nord America e sulla costa Atlantica, l’Elettra operò quindi anche in Italia, soprattutto in Liguria. Nel 1931 iniziò gli studi sulle microonde inferiori al metro, realizzando nel 1932 un collegamento tra S. Margherita ed il radiofaro di Sestri Levante. Con questo traguardo, si stabilì la possibilità per una nave di accedere a un porto in qualsiasi condizione atmosferica, valendosi della rotta segnata dal radiofaro. Oggi, a 140 anni dalla sua nascita, Guglielmo Marconi è ancora ricordato per essere stato il precursore del grande settore che rappresentano oggi le telecomunicazioni. Chissà cosa penserebbe lui, che ha dedicato una vita allo studio della trasmissione, del livello di tasking che abbiamo raggiunto. Grazie al quale possiamo trasmettere nello spazio anche impulsi personali, o scambiare sorrisi in diretta con un parente oltreoceano.
Giulia Coia
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