A Napoli una “mostra Impossibile” per tre maestri
Nel complesso monumentale di San Domenico Maggiore a Napoli, fino al 21 aprile sono in mostra 117 riproduzioni di capolavori di Leonardo, Raffaello e Caravaggio. Si intitola “Una mostra impossibile. Opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità digitale” il progetto ideato e diretto da Renato Parascandolo, con la direzione scientifica di Ferdinando Bologna, che nasce dalla collaborazione tra Rai-Radiotelevisione italiana, Comune di Napoli – Assessorato alla Cultura e al Turismo, Associazione Pietrasanta Polo culturale. Si tratta di 17 le opere di Leonardo, 37 di Raffaello e 63 di Caravaggio: riproduzioni ad altissima definizione in scala 1:1 stampate su un supporto trasparente, esposte senza cornice e retroilluminate.
La fedeltà delle riproduzioni all’originale è comprovata da autorevoli storici dell’arte italiani e stranieri: sono quindi riproduzioni “certificate”. Grazie a queste “copie” a grandezza naturale è possibile avvicinarsi ed osservare dettagli e particolari senza le distanze di sicurezza obbligatorie nei musei, e si può ammirare un numero di opere impossibile da riunire in un solo percorso espositivo se realizzato con gli originali. Durante il periodo della mostra ci saranno anche conferenze, spettacoli e convegni dedicati alla vita e ai percorsi artistici dei tre grandi maestri vissuti tra il 1400 e il 1600.
Le esposizioni già realizzate come “Mostre Impossibili” sono numerose e nascono nel 2003 con un percorso dedicato a Caravaggio negli spazi di Castel Sant’Elmo a Napoli; sono poi approdate in altre città italiane e negli Stati Uniti, a Chicago e Santa Cruz. Questa visione “alternativa” dell’arte ha riscosso grande successo, permettendo a decine di milioni di visitatori di poter ammirare riproduzioni di opere conservate in musei sparsi per il mondo, esposizioni o abitazioni private. L’augurio è che coloro che osservano le riproduzioni digitali, siano spinti poi dal desiderio di approcciarsi alle opere originali, capolavori della storia dell’arte che non potranno mai essere sostituiti.
Laura Rubboli
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