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Archimede, arte e scienza dell’invenzione

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09/01/2014

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Archimede, arte e scienza dell’invenzione

Archimede - Collezione Borgognana - AricciaEureka! Questa esclamazione ben condensa l’immagine nota a tutti di Archimede Siracusano, il più grande scienziato dell’antichità,  nell’attimo in cui si accende nel pensiero la lampadina di una nuova idea. Fino al 12 gennaio ai Musei Capitolini di Roma si approfondisce la conoscenza del genio poliedrico e delle sue scoperte nella mostra Archimede. Arte e scienza dell’invenzione.

E’ costruita in due percorsi. Nel primo si approfondisce l’apporto scientifico di Archimede, formatosi ad Alessandria e  nella sua biblioteca, nella gloriosa Età Ellenistica. Sono esposte riproduzioni filologiche delle macchine che ideò. Una carrellata di scoperte teoriche, presentate con applicazioni multimediali, filmati in 3D per vederle in funzione, modelli che coinvolgono il visitatore per testare la logica di marchingegni sorprendenti.

I cinque solidi platoniciSi possono fare operazioni di calcolo secondo la matematica antica, partecipare a laboratori didattici, seguire conferenze, il tutto corredato da una galleria di  reperti del Museo Archeologico Regionale “Paolo Orsi” di Siracusa e di  statue, dipinti, disegni e strumentazioni scientifiche dei Musei Capitolini, per inquadrare Archimede nel contesto storico. Uno sguardo è volto al rapporto con gli Umanisti che lo riscoprirono, con Roma, la cultura Islamica e soprattutto con Galileo, padre della scienza moderna, che lo considerò maestro per eccellenza.

Il secondo filone espone codici manoscritti  in alta qualità, con opere del siracusano, cui attinsero i pionieri della Rivoluzione scientifica.

Molti gli aneddoti riportati da Plutarco, Cicerone, Polibio, Tito Livio e altri, che hanno  conferito un alone di leggenda al genio. Quel che è certo è che Archimede, interessato a ogni branca del sapere, dedicò tutta la vita allo studio dell’ordito dell’Universo, testimoniando che ogni studio matematico-geometrico diventa vitale per l’umanità quando è tradotto in applicazione tecnologica, in grado di migliorare la vita quotidiana e ampliare i nostri orizzonti.

Chiara Crialesi

Nelle foto:
in alto: Guillaume Courtois, detto Il Borgognone, (Saint-Hippolyte 1626 – Roma 1679), La morte di Archimede,1660-1670, Olio su tela, Ariccia, Museo del Barocco.
in basso:  I cinque solidi platonici

 

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