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Olimpiadi: Jessica Rossi e le altre, il bello degli ori italiani

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05/08/2012

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Olimpiadi: Jessica Rossi e le altre, il bello degli ori italiani

Concentrazione, sicurezza, forza interiore: Jessica Rossi, 20 anni, ha regalato ieri all’Italia la quinta medaglia d’oro ai Giochi olimpici di Londra, con una dedica speciale per i terremotati dell’Emilia, la terra da cui proviene. La campionessa emiliana che è originaria di Renazzo, nel ferrarese, ma è nata a Crevalcore, vicino a Bologna, si è laureata campionessa olimpica di  Tiro a Volo (specialità Fossa olimpica)  al termine di una gara superlativa, terminata con il punteggio di 99 su 100, che è anche il nuovo record del mondo. In uno sport dove l’età ha sempre rappresentato un vantaggio, la giovanissima Jessica ha sta stravolto le convenzioni.

La vedevi sul podio, esile, con un sorriso contagioso, mentre cantava Fratelli d’Italia  (compresi i “borobòm” della colonna musicale) accanto  alle corpulente atlete arrivare seconda e terza, la slovacca Stefecekova e la francese Reau, e pensavi: “questa è la bellezza delle nostre Olimpiadi;  non solo muscoli, ma determinazione, semplicità, precisione, leggerezza”.

Le stesse doti che abbiamo visto nelle fiorettiste azzurre, protagoniste a Londra di strepitose imprese in questi primi giorni di agosto: prima il podio completamente azzurro nell’individuale, poi lo stesso Dream Team di fioretto femminile (Elisa Di Francisca, Arianna Errigo e Valentina Vezzali assieme alla riserva Ilaria Salvatori scesa in pedana per un assalto) protagonista di una prova straordinaria che ha portato alla conquista della medaglia d’oro olimpica nella prova a squadre, battendo in finale la Russia col punteggio di 45 a 31.  Da sottolineare un altro record raggiunto da Valentina Vezzali: la 38enne jesina conquista l’oro per la quarta olimpiade consecutiva, dopo avere vinto le prove individuali di fioretto a Sydney 2000, Atene 2004 e Pechino 2008.

Tradizione familiare (come quella dei Cagnotto nei tuffi) e tradizione di grandi scuole (come quella jesina di fioretto) sono spesso alla base dei successi italiani. In alcuni casi la tradizione non basta,  specialmente quando certi sport (vedi la pallanuoto) evolvono come lamentano le nostre pallanuotiste del Setterosa in sport più vicini all’esibizione di forza muscolare come la lotta greco-romana. Eccelliamo anche in sport olimpici relativamente nuovi, come il Beach Volley, nel quale le nostre  Marta Menegatti e Greta Cicolari, molto ammirate,  si sono fatte onore, battendo team agguerriti come  quello delle americane  May-Treanot e Walsh.

Ma è proprio  sulla tradizione delle nostre scuole di specialità che dobbiamo tornare a puntare. Le eccellenze ci sono, come dimostrano i nostri  atleti.  Studiano e si allenano. Alle spalle hanno una forza in più, rispetto agli altri: la loro comunità e la loro famiglia. Figure nell’ombra come la mamma di Jessica  che per anni ha percorso 180 km al giorno per portare la figlia al poligono.

E poi c’è la comunità, che si stringe attorno ai propri figli migliori.  “Jessica Rossi medaglia e cuore d’oro” che “porta sul podio olimpico la forza e la voglia di riscatto delle popolazioni colpite dal terremoto” ha detto il presidente dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna Matteo Richetti, che ha inviato a Jessica Rossi “le congratulazioni a una campionessa di sport e di umanità, la cui sensibilità è pari alla sua storica impresa sportiva, e un caloroso ringraziamento a nome di tutti gli emiliano-romagnoli”.

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