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Roma, Lux in Arcana dall’Archivio Vaticano

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02/03/2012

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Roma, Lux in Arcana dall’Archivio Vaticano

Un evento mediatico e culturale senza precedenti: 100 documenti originali, custoditi da 400 anni nell’Archivio dei papi, per la prima volta nella storia varcheranno i confini della Città del Vaticano e saranno visibili ai Musei Capitolini di Roma, dal 1° marzo a settembre del 2012, in occasione della mostra Lux in arcana – L’Archivio Segreto Vaticano si rivela. Conclavi, eresie,

papi e imperatori. Crociate, scomuniche, lettere cifrate. Manoscritti, codici, antiche pergamene. Un evento unico ed irripetibile che racconta la Storia attraverso le sue fonti
La lettera “Dictatus Papae” di Gregorio VII, la bolla di deposizione di Federico II e gli atti processuali relativi a Galileo Galilei saranno finalmente visibili al pubblico. Cento originali e
preziosissimi documenti che da marzo a settembre 2012 è possibile ammirare nella mostra, , “Lux in arcana – l’Archivio Segreto del Vaticano si rivela”.
Documenti di straordinaria valenza storica che vengono portati alla luce e mostrati al grande pubblico in quello che Gianni Alemanno, sindaco di Roma, ha definito “un evento di portata
storica difficilmente ripetibile”. Sarà possibile ammirare la firma tremolante di Galilei sulle sue deposizioni, dopo ore e ore di pressante interrogatorio da parte delle autorità ecclesiastiche, in
quella che è una mostra pensata per trasmettere tutta l’emozione di entrare all’interno di un luogo, segreto per eccellenza, come l’archivio Vaticano.
Il 2012 è un anno particolare per l’archivio segreto, perché proprio nel 2012 cadono i 400 anni dalla nascita dell’archivio stesso. Un mostra che assumerà anche valore celebrativo per un ambiente,
che al suo interno, racchiude scritti appartenuti a tutti i grandi della terra. Sarà anche possibile ammirare, con il consenso della segreteria di Stato, alcuni documenti provenienti dalla Pontificia
Commissione Soccorsi, relativi al pontificato di Pio XII (1939-1958) e inerenti alla seconda guerra mondiale. Un’occasione eccezionale per vedere una documentazione che è ancora nel
cosiddetto “periodo chiuso”, non essendo ancora decaduto il limite cronologico che permetterebbe la sua consultazione ordinaria.
Vi sono anche documenti che hanno la capacità, più di altri, di colpire l’attenzione del pubblico. Sarà esposta la lettera su seta di Elena di Cina, imperatrice Wang, che venne consegnata al Papa
Innocenzo X nel 1650, per informarlo della conversione alla religione cattolica da parte della donna. Lettera che è dotata del “chop”, il sigillo tradizionale dell’impero cinese in color cinabro ed
è conservata all’interno dell’originale tubo di bambù protettivo. Altro testo che cattura subito per interesse è la lettera che Pierre Pilsemont, capo tribù degli indiani Chippewa, scrisse a Leone XIII
definendolo “Grande Maestro della preghiera”. Il testo arrivò in Vaticano nel 1887 scritto sulla corteccia di una betulla con una datazione del tutto particolare: “Là dove vi sono le grandi erbe
(Grassy Lake), nel mese dei fiori (maggio)”.
Lorenzo Cinque

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