500 anni di storia nell’Archivio del Banco di Napoli
Le Giornate FAI di Primavera ci hanno permesso di scoprire anche i palazzi Ricca e Cuomo che ospitano l’affascinante Archivio Storico del Banco di Napoli. Realizzati nel Cinquecento, i due palazzi contigui di via dei Tribunali rappresentano dal 1819 la sede ufficiale dell’Archivio, il più grande al mondo, patrimonio della Fondazione Banco di Napoli.
Nelle numerose stanze (circa 330 su quattro piani) sono raccolti preziosi documenti che raccontano 500 anni di storia italiana, in particolare napoletana, e di tutta Europa. La mission della Fondazione del Banco di Napoli, è quella di valorizzare l’importante patrimonio storico dove è possibile leggere importanti testimonianze soprattutto del Mezzogiorno d’Italia: libri di cassa, scritture patrimoniali, giornali, pergamene originali, libri mastri e documenti riguardanti gli investimenti a lungo termine in arredamenti, fiscali, lettere regie o ministeriali e rappresentanze.
Un tempo, tali testimonianze venivano raccolte con un filo di ferro sospeso al soffitto (filze) e successivamente, sistemate in volumi. Tra le cose più preziose 236 pergamene con gli originali degli atti notarili riguardanti il Banco della Pietà. Solo trent’anni fa, poi, è stata rinvenuta un’importante collezione di filigrane (qui alcuni video).
Dal punto di vista architettonico l’esterno del palazzo Ricca, il principale, è stato realizzato da Gaetano Barba, mentre le grandi sale del primo piano ospitano antichi affreschi del Settecento; nell’atrio del palazzo vi è una cappella realizzata nel 1670 con sculture di Girolamo D’Auria (1618) e la rappresentazione della Sacra Famiglia di Giovanni Antonio D’Amato. A decorare la volta, invece, vi è l’Immacolata di Luca Giordano che tra l’altro è anche l’autore della Circoncisione (1673) che si impone sull’altare maggiore disegnato da Barba nel 1767. Quest’ultimo è adornato da angeli realizzati da Paolo Persico e da due tele di Francesco Solimena (1685-86). La decorazione del pavimento del presbiterio e la balaustra sono stati realizzati da Domenico Antonio Vaccaro (1745).
Sotto lo storico palazzo, ci sono i resti di un monumentale complesso del II sec. a. C.: una domus romana con decorazioni parietali e realizzata con strutture di età Flavia in laterizio.
Fabio Pariante
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