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Percorsi nel basso Lazio, attraverso i luoghi della Seconda Guerra Mondiale

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09/04/2018

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Percorsi nel basso Lazio, attraverso i luoghi della Seconda Guerra Mondiale
In occasione dei 74 anni dalla battaglia dallo sbarco degli Alleati ad Anzio e dalla battaglia di Cassino proponiamo due percorsi a sfondo storico molto interessanti, entrambi nei territori a sud di Roma
 
 
 
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A pochi chilometri da Latina, nelle stesse terre che videro lo sbarco di Anzio e la battaglia di Cassino, un parco tematico sulla Seconda Guerra Mondiale ricostruisce in modo interattivo e coinvolgente le fasi salienti del conflitto. Attraverso un percorso guidato fatto di scenografie, ricostruzioni in scala e a grandezza naturale, documenti audio/video, reperti, cimeli e una gran quantità di mezzi originali (militari e civili), armi e strumenti dell’epoca, il centro agrituristico di Piana delle Orme offre ai visitatori la possibilità di intraprendere una sorta di viaggio cinematografico tra gli anni ’30 e 40′ del Novecento.

Immerso nel verde dell’agro pontino il parco si propone come un’interessante fusione tra un polo culturale e un luogo di svago all’aperto senza tralasciare l’attenzione ai particolari che ogni ricostruzione storica deve avere. In questo modo la guerra può anche essere rappresentata nella sua drammaticità senza però cadere nel sensazionalismo o nella retorica. Soprattutto visto che si tratta di storia recente, che è spesso terreno di scontro perché non ha ancora subito quel processo di sedimentazione che invece riguarda le epoche più distanti da noi. L’impressione in alcuni punti salienti è quella di assistere a una ricostruzione neorealista contornata da particolari di rilievo e curiosità. Così si passa dal carrarmato anfibio progettato dagli americani (quello vero, non una copia, tra l’altro uno degli unici due presenti al mondo) specificamente per lo sbarco in Centro Italia e subito affondato al terremoto simulato sulla passerella mentre dei manichini vestiti da parà tedeschi sparano tra le macerie dell’abbazia di Cassino. O ancora a una rappresentazione plastica delle tecniche di Rommel e Montgomery a El Alamein fino ai finti mezzi corazzati, trabiccoli di legno montati su Wolkswagen, schierati in battaglia per intimidire il nemico.

La visita non deluderà neanche i veri appassionati di storia che potranno trovare un’importante quantità di documenti e una delle collezioni di reperti d’epoca più grandi ed eterogenee al mondo. “Oltre 30 mila mq di esposizione per raccontare le tradizioni e la cultura della civiltà contadina, le grandi opere di bonifica delle Paludi Pontine, la Seconda Guerra Mondiale, ma anche per mostrare i veicoli e i mezzi agli albori della grande industrializzazione e i giocattoli con i quali si divertivano i bambini di una volta. Un museo per tutti, all’interno del quale bambini e adulti possono ritrovare e rivivere I servizi d’accoglienza offrono Bar, Ristorante, Area Picnic, Area Manifestazioni, Sala Congressi e Shop”. Anche quest’ultimo è degno di nota in quanto presenta un’ampia esposizione di indumenti e attrezzatura militare, nuova e d’epoca.

 
 
Il secondo percorso è invece sulle moderne tecnologie delle applicazioni per cellulari e tablet e si basa su un App chiamata “Montecassino e Linea Gustav” che attraverso 100 foto geolocalizzate, 100 schede in 5 lingue, 18 comuni, 3 percorsi tematici (guerra, cultura, paesaggio) porta il turista a sud di Roma, nel basso Lazio, tra i Parchi naturali di Lazio, Abruzzo e Molise,  dei monti Aurunci e di Montecassino, e lungo la valle del Liri dominata dall’abbazia fondata da S. Benedetto, “patrono d’Europa”, distrutta il 15 febbraio 1944 e ricostruita “com’era e dov’era”.
 
 
 Porta, dunque, ai luoghi cruciali della battaglia di Cassino, una delle più lunghe e sanguinose della Seconda guerra mondiale: dal 12 gennaio al 18 maggio 1944 impegnò – in quattro fasi – soldati di oltre venti nazioni,  ed ebbe il suo momento più vistoso e controverso proprio nel bombardamento aereo dell’abbazia, un “tragico errore” degli anglo-americani ma con responsabilità anche dei tedeschi.
 
Ogni luogo geolocalizzato sull’App (oltre cento, per ora, quelli mappati sui territori di 18 comuni) ha una storia, recente o antica. E l’App – scaricabile da Google Play Store al costo di € 1,82 – la racconta sul telefonino,  con schede brevi e storicamente rigorose.

Il tasto “Vicino a te” indica al turista la distanza, il percorso,  i tempi (a piedi o in auto), le foto e le schede descrittive di altri luoghi storico-culturali-paesaggistici che vale la pena di visitare, in un raggio di 15 km in linea d’aria.

Tre percorsi: guerra, cultura e paesaggio

montecassino-appI luoghi sono anche raggruppati per “Comuni” (18, per ora)  o su tre itinerari tematici.

Anzitutto, la guerra,  testimoniata da rovine, fortificazioni, cippi, musei; ma, soprattutto, dalle oltre 70mila lapidi bianche dei cimiteri militari, allineate su prati verdi (britannici, americani, francesi), o su rocce (polacchi, italiani), o su una collina terrazzata (tedeschi). E tutte hanno ancora una missione, perché – come ha scritto il premio Nobel Albert Schweitzer – “i cimiteri di guerra sono i più grandi predicatori di pace”.

Ma c’è anche un percorso di cultura. E’ imperniato anzitutto sull’Archivio, la Biblioteca e il Museo dell’abbazia, dove sono esposti molti dei tesori salvati dalla guerra, tra i quali la pergamena con la prima frase preludio alla lingua italiana(“Sao ko kelle terre…”), codici e corali stupendamente miniati dagli amanuensi medievali e i libri più piccoli al mondo. Ma l’itinerario culturale si sviluppa anche sulle aree archeologiche e i musei lungo l’ex via Latina o la via Appia.

E c’è poi il percorso del paesaggio, che porta tra l’altro alle sorgenti del Gari (tra le più copiose d’Europa), o al platano del ’700 (unica pianta sopravvissuta all’inferno dei bombardamenti su Cassino), alle Terme Varroniane  (che Marco Antonio, secondo Cicerone, usava per le sue “gozzoviglie”)  o alle Terme di Suio, o alla foce del Garigliano, “ilfiume delle quattro battaglie”.

Le curiosità

Tante, inoltre, le curiosità: la scalinata dell’abbazia dove saltellava il corvo Nico’, che sopravvisse ai bombardamenti; la bomba inesplosa vicino l’urna con le reliquie di S. Benedetto e di sua sorella Santa Scolastica; la guerra a sassate, quando finivano le munizioni; le pietre sulle quali i ragazzi d’epoca romana giocavano a Tris

L’App offre infine una serie di servizi, indicando i libri più autorevoli, i siti web più utili (ai quali collegarsi direttamente dal cellulare o dal tablet) e i video storici più interessanti su Montecassino e lo sbarco di Anzio.

I tasti “Dove dormire” e “Dove mangiare” (con indicazioni automaticamente elencate da Google, in base alla vicinanza) completano le caratteristiche e l’utilità di questa APP, la prima al mondo su “Montecassino e Linea Gustav”.

L’app è scaricabile da Google Play e dall’Apple store.

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