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Paolo Fresu e Time in Jazz in boschi e chiesette della Sardegna

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14/08/2012

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Paolo Fresu  e Time in Jazz in boschi e chiesette della Sardegna

“Il fascino dei luoghi, assieme alla musica, è importante e fortunatamente qui abbiamo dei siti di bellezza pazzesca»: così Paolo Fresu, trombettista jazz di fama mondiale, in una recente intervista a “La Nuova Sardegna”, commentando il buon successo della 25esima edizione di “Time in Jazz”, il Festival in corso a Berchidda, paese natale del musicista (che è anche il Direttore artistico della Rassegna) e in altri 16 comuni del nord della Sardegna.  Concerti dal mattino alla notte, in luoghi e spazi sempre diversi: piazze e teatri, ma anche boschi e chiesette, siti di particolare significato storico o naturalistico, o rappresentativi del tessuto socio-culturale locale.

C’erano trecentocinquanta persone pochi giorni fa  nel giardino delle Farfalle sul Monte Limbara, per ascoltare un bravissimo pianista, ma ancora poco conosciuto come il giovane Enrico Zanisi. Pubblico attento e coinvolto  nel silenzio della  sera che scendeva nella vallata dove si erge, solitario e maestoso, quel gioiello di architettura che è la  basilica di Saccargia, vicino Codrongianos, dove risuonavano il canto della vocalist Monica Demuru e i suoni del percussionista Cristiano Calcagnile con il chitarrista Gabrio Baldacci.

Un altro chitarrista, Paolo Angeli, nella settimana prima di Ferragosto,  ha affascinato un pubblico che Fresu definisce “meraviglioso” , nel suggestivo scenario del santuario della Madonna di Castro. Nella pineta di Sant’Anna a Budoni, “piano solo” di uno dei migliori protagonisti del jazz polacco: Marcin Wasilewski.  Lo scenario del vulcano spento di Ittireddu è stato scelto invece per il concerto della cantante Maria Pia de Vito e  del percussionista francese Patrice Heral. In piazza Funtana Inzas, a Berchidda,  grande festa invece con la locale banda, “Bernando De Muro” – la stessa dove Fresu mosse i primi passi come musicista – diretta da Luciano Demuru. Ogni sera fino a tarda ora nel centro Laber (ex caseificio alle porte del paese), dopo i concerti di piazza del Popolo, dj set e musica dal vivo. Di scena quattro diverse formazioni sarde: l’Armeria dei Briganti, i Rodeo clown, Ludus in Krapula e il King Howl quartet.

Il Festival ha attratto anche una superstar del jazz mondiale come il chitarrista Bill Frisell che proporrà dal vivo il suo recente lavoro discografico dedicato a John Lennon. Si tratta di “All we are saying”. Frisell sarà accompagnato dal quartetto composto da Greg Leisz alla steel guitar e mandolino, Tony Scherr al basso e Kenny Wollesen alla batteria.

Intorno al tema del Fuoco – il tema di questo anno di Time in jazz- si articola anche il ciclo di esposizioni del Pav curato da Giannella Demuro e Antonello Fresu con opere di artisti nazionali e internazionali (pittura, fotografia, video, installazioni).  Molto visitata anche la mostra “L’Italia del jazz”, una rassegna fotografica con testi di Filippo Bianchi. Tutte le mostre al Laber possono essere visitate dalle 12 all’una del mattino. Si chiude il 18 agosto con un grande concerto a Sassari. (Bruno Cossar)

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