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La green economy italiana scommette su qualità e bellezza

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11/11/2015

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La green economy italiana scommette su qualità e bellezza

Roma - Sopralluogo fontana di TreviInnovazione, ricerca, design, qualità, bellezza, green economy: un’impresa su quattro dall’inizio della crisi ha scommesso su tutto ciò.  Lo mette in luce GreenItaly 2015, il sesto Rapporto di Fondazione Symbola e Unioncamere, promosso in collaborazione con il Conai, che misura la forza della green economy nazionale.

Il Rapporto, presentato in questi giorni a Roma, ci dice che le aziende italiane dell’industria e dei servizi che hanno investito dal 2008 in tecnologie green sono 372.000. Alla green economy si devono 102,497 miliardi di valore aggiunto e 2 milioni 942mila occupati che applicano competenze “verdi”.

Quest’anno, dalla green Italy, arriveranno 294.200 assunzioni legate a competenze green: il 59% della domanda di lavoro. La green economy è un esempio produttivo sempre più forte e diffuso nel Paese.  Quest’anno 120mila imprese hanno investito green o lo faranno entro dicembre, il 36% in più del 2014. L’italia è il leader europeo in alcuni campi dello sviluppo sostenibile. Puntando sul green, il made in Italy ha dato il via all’economia circolare. Le aziende della green Italy hanno un’ operosità sui mercati esteri superiore al resto del sistema produttivo italiano. Esportano nel 18,9% . Nella manifattura  il 43,4%. E sono più presenti nei mercati extra-europei.

Il 21,9% di queste imprese ha sviluppato nuovi prodotti o servizi. Il fatturato è aumentato nel 19,6% delle imprese che investono green. Nel manifatturiero le percentuali salgono al 27,4%. Nel creare lavoro la sostenibilità è importante. Il 14,9% delle assunzioni previste nel 2005 riguarda green jobs. Nell’area della progettazione e dello sviluppo si arriva al 67%. Le nostre piccole e medie imprese eccellono  a livello europeo sul fronte della “riconversione verde”: il 51% delle Pmi ha almeno un green job.

Un altro primato dell’Italia riguarda l’ambiente. Le nostre aziende utilizzano meno materie prime ed energia e producono meno rifiuti ed emissioni. È la Lombardia la regione che guida la classifica regionale per numero delle imprese green. La diffusione geografica della domanda di green vede una concentrazione nel Nord-Ovest.

I green jobs più richiesti sono: l’installatore di impianti termici a basso impatto, l’ingegnere energetico, il tecnico meccatronico, l’ecobrand manager, l’esperto di acquisti verdi, l’esperto in demolizione per il recupero dei materiali, l’esperto del restauro urbano storico, il serramentista sostenibile, l’esperto nella commercializzazione dei prodotti di riciclo, il programmatore delle risorse agroforestali, l’esperto in pedologia (la scienza che studia il suolo, la genesi, sua composizione, le variazioni, soprattutto a fini agricoli), l’ingegnere ambientale, lo statistico ambientale e il risk manager.

 Rosanna Angiulli

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