Jacopo Ligozzi pittore universalissimo
Il Rinascimento cede il passo ad un periodo scandito da timori e violenze ed intorno alla fine del cinquecento, Firenze vede lentamente svanire un epoca preziosa, in cui fioriscono le scienze e le arti figurative all’ombra dell’ingegno di uomini potenti.
Nel capoluogo toscano già si respira un’aria diversa e alla corte di Francesco I, artisti e scienziati avvertono la pressione del clima dettato dalla controriforma: un pittore, tra i tanti assunti dal Granduca, spicca per il suo genio, per la sua versatilità; è Jacopo Ligozzi, definito dai suoi colleghi “pittore universalissimo”.
Alle sue creazione e alla sua vita la Galleria Palatina di Palazzo Pitti dedica una mostra, che raccoglie tele e bozzetti provenienti da tutto il mondo, da Vienna, New York, Parigi e Londra.
Fino al 28 settembre è possibile conoscere i segreti dell’arte di Ligozzi, dai suoi esordi a Verona fino alle ultime opere. Un percorso espositivo denso di capolavori che non può non accogliere il pubblico con la produzione che rese grande l’artista: alla fine del sedicesimo secolo, le nuove scoperte geografiche suscitano presso le corti di tutta Europa un enorme interesse per la zoologia e la medicina. Ligozzi eccelle come disegnatore di “naturalia”, in grado di riprodurre con un mimetismo impressionante soggetti dal vero.
Nel 1575 i Medici lo ingaggiano come illustratore, facendo la sua fortuna. Guadagnando la fiducia dei suoi autorevoli committenti, può esprimere tutto il suo genio sperimentando nuove tecniche, lavorando a generi completamente diversi.
I visitatori possono, infatti, ammirare non solo i lavori che Ligozzi dedicò al mondo naturale, in modo particolare alla botanica, ma anche alle tele in cui espresse tutta la sua fede e devozione alla Chiesa.
Una mostra ricca di opere, di grande e piccolo formato, un centinaio in tutto, che svela anche l’interesse dell’artista per il design attraverso l’esposizione di bozzetti per arazzi, stemmi, arredi e costumi
Un pittore unico nel suo genere, sempre alla ricerca di nuove ed ingegnose sperimentazioni.
Andrea Mazzuca
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