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In mostra a Catania i grandi capolavori del corallo

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28/03/2013

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In mostra a Catania i grandi capolavori del corallo

In Sicilia, i più straordinari capolavori dell’antica arte del corallo rosso, sono riuniti per la prima volta in un’unica grande esposizione, fino al 5 maggio 2013, proposta a Catania, a Palazzo Valle, dalla Fondazione Puglisi Cosentino con il contributo della Fondazione Roma Mediterraneo.

Intitolata “I grandi capolavori del Corallo. I coralli di Trapani del XVII e XVIII secolo”, la mostra  è a cura di Valeria Li Vigni, direttore del Museo Pepoli di Trapani, Vincenzo Abbate, storico dell’arte e curatore scientifico del Museo Mandralisca di Cefalù, e Maria Concetta Di Natale, direttore Dipartimento Beni Culturali dell’Università di Palermo, co-autori anche del catalogo dedicato all’esposizione, edito da Silvana Editoriale.

Tutti i pezzi in mostra, frutto della grande maestria di orafi, incisori, scultori e semplici artigiani attivi in Sicilia tra il XVII e il XVIII secolo – in particolare a Trapani dove, sul finire del 1600, erano censite oltre 40 botteghe – rappresentano i nuclei principali di alcune storiche collezioni, concessi per l’occasione dalla Banca Popolare di Novara, dal Museo Pepoli di Trapani (che ospita questa mostra in seconda battuta, dal 18 maggio al 30 giugno 2013), dalla Fondazione Whitaker, del Museo Diocesano di Monreale e da altre raccolte pubbliche, insieme a pezzi singoli prestati da collezionisti privati, italiani e stranieri.

Il percorso espositivo, concepito in chiave interdisciplinare, è suddiviso in più sezioni per consentire al visitatore di ammirare e conoscere il corallo sotto il profilo biologico, storico, artistico e antropologico dal tardo Cinquecento al Settecento, ed include due laboratori dove scoprire i principi del rapporto uomo-mare e la molteplicità di oggetti realizzati in determinati contesti sociali e naturali.

Ecco allora, protagonista assoluto, il rosso “ornamento del mare” (la parola corallo deriva dal greco korallìon, dove koreo significa “adorno” e alòs “mare”) declinato in preziosi manufatti di inestimabile valore realizzati in materiali pregiati finemente cesellati in filigrana d’ oro e d’ argento, per essere donati, tra il ‘500 e il ‘600, a principi e regnanti o destinati a committenze sacre: dai raffinatissimi elementi d’arredo destinati a regge e case principesche, come specchiere, cornici, tavoli da gioco, saliere, calamai, scrigni e monumentali stipi, fino ai gioielli e arredi sacri (calici, ostensori, crocifissi, reliquiari e presepi), tra cui spiccano anche rosari a grani di corallo rosso, che testimoniano la particolare influenza esercitata dal culto della Madonna dell’Annunziata sulla manieristica e ricercata produzione artigianale di Trapani, dove ogni anno richiamava a raccolta migliaia di pellegrini.

Come spiega in una nota Alfio Puglisi Cosentino, presidente dell’omonima fondazione, “questo progetto espositivo, a ingresso gratuito, dedicato alla magia del corallo e alle sue interazioni con la storia e la cultura millenaria della Sicilia, intende condividere con un vasto pubblico di appassionati e curiosi, veri e propri tesori del passato, testimonianze del raffinatissimo artigianato del corallo trapanese che ha visto l’intervento di abilissimi scultori come gli Amato e il Serpotta”.

“Siamo orgogliosi di contribuire all’allestimento di questa mostra, ennesima testimonianza del gusto per il bello dell’artigianato italiano e di quello siciliano in particolare”, aggiunge il Prof. Avv. Emmanuele Francesco Maria Emanuele, Presidente della Fondazione Roma Mediterraneo, che con l’esposizione a Palazzo Valle inaugura una proficua sinergia con la Fondazione Puglisi Cosentino, proseguendo il suo impegno per la diffusione della cultura in Sicilia, testimoniato da esposizioni già realizzate, come quelle dedicate a Piero Guccione e ad Alessandro Kococinski a Palazzo Sant’Elia di Palermo, e quelle allestite nella Valle dei Templi di Agrigento con le opere di Igor Mitoraj e le suggestive installazioni di Fabrizio Plessi.

Laura Rubboli

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