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Edoardo Nesi e l’enciclopedia della bellezza italiana

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22/10/2012

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Edoardo Nesi e l’enciclopedia della bellezza italiana

CaravaggioLo scrittore Edoardo Nesi,  vincitore del Premio Strega 2011, ha lanciato oggi un sasso,  dalla prima pagina di Repubblica, nella palude di questa grigia fase della nostra vita sociale, economica e politica. Un sasso che ha creato una piccolo cerchio che speriamo che si allarghi sempre di più.

La “modestissima proposta ai nostri governanti e ai nostri politici”, è questa: “ Si vada a cercare migliaia e migliaia di ragazze e ragazzi, e suggerirei di scegliere tra i laureati in materie umanistiche – persone preparatissime, fresche d’una conoscenza preziosa e rara eppure oggi sfiduciate e smarrite – e si investa in loro chiedendogli di trasformarsi in amanuensi moderni, e catalogare ogni eccellenza artistica italiana. Ogni opera d’arte, ogni chiesa, ogni edificio architettonicamente rilevante, ogni museo, ogni sito archeologico. Tutto. Immaginate un’Enciclopedia dell’infinito patrimonio artistico italiano”.

    La modestissima proposta è dunque quella di “decidere di investire in quel bene immenso e immensamente delicato che è la conoscenza, poiché è proprio – mi verrebbe da scrivere solo – dalla conoscenza e dal contributo che le nostre figlie e i nostri figli potrebbero dare alla sua diffusione che potrebbe nascere uno straordinario, duraturo ritorno economico”.

Inutile dire che questa è proprio la convinzione sulla quale è partito il progetto editoriale della Voce della Bellezza, anche sulla scorta delle due ricerche del Censis sull’argomento commissionate dalla Fondazione Marilena Ferrari. E Nesi, con l’articolo su Repubblica, la esplicita, questa convinzione, e l’argomenta benissimo:

“Ci si renda finalmente conto – scrive Nesi – che l’Italia ha poche eccellenze vere e riconosciute in tutto il mondo. Forse solo due: il nostro immenso patrimonio culturale e quel meraviglioso intreccio di piccola e media industria e artigianato e tecnologia che, nei suoi esempi di maggior successo, proprio alla fonte della cultura e della conoscenza si abbevera da sempre. E poi, santo Dio, si smetta di massacrarle a furia di tagli fatti con la durlindana, queste nostre eccellenze. Si tagli altro, maledizione!”.

Edoardo NesiHa ragione Nesi. La realizzazione di questa “Enciclopedia della bellezza”  sarebbe un’operazione “grandemente meritoria e necessaria, di cui le generazioni future ci sarebbero grate”.

Ma il sogno di Nesi non si ferma qui: “Provate a immaginare – scrive – di proiettare nel futuro questo atto d’amore e rispetto verso il passato, e di rendere l’Enciclopedia facilmente consultabile e digitalmente disponibile a tutti, su internet e su ogni telefonino, in qualsiasi momento e in tutto il mondo. Immaginate un’Italia che riesce a trasformare secoli di conoscenza, tutti i gioielli della sua storia e della sua cultura, in un prodotto globalmente desiderabile. Un’Italia che offre ai milioni di nuovi benestanti del mondo – tra l’altro resi tali dalla globalizzazione che ha così crudelmente colpito il nostro grande cuore manifatturiero – la conoscenza del patrimonio artistico più straordinario del pianeta attraverso il loro telefonino: basterebbe puntarlo contro una chiesa, inquadrarlo nello schermo, e apparirebbe l’informazione che, guarda un po’, dentro quelle mura c’è un Caravaggio”.

E visto che a sognare in grande non costa nulla, perché fermarsi? “Perché – non inserire nell’idea di patrimonio italiano anche il culto del saper vivere? Perché non affiancare all’arte anche le grandezze del nostro design, dell’arte contemporanea, della moda, della musica, dell’opera, del teatro e del cinema, dell’artigianato, persino del cibo e del vino? Perché non segnalare al mondo la bellezza, sia quella che si può comprare, sia quella che non si può comprare: i panorami più belli del mondo, i luoghi della storia, le  spiagge più belle, i gioielli che sono le nostre isole?   Eh, ditemi, perchè no?”

Rispondetegli per favore, cari lettori. Basta collegarsi alla sua pagina su Facebook. L’articolo è stato pubblicato da Edoardo Nesi  lunedì 22 ottobre 2012 alle ore 11.50. Facciamo anche noi qualcosa per la bellezza del nostro paese. Una piccola cosa. A volte basta un clic su “mi piace”  per dare un segnale. Qui sotto ce n’è uno. (l.p.)

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