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Addio Marilena, ma resta il progetto per un’Italia migliore

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26/12/2012

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Addio Marilena, ma resta il progetto per un’Italia migliore

Marilena Ferrari ci ha lasciato. Una donna, un’imprenditrice, ma soprattutto una persona innamorata del bello e continuamente sospinta nel suo operare dal  senso estetico ed etico. Era lei l’anima di questa rivista, che aveva voluto realizzare per contribuire dare una spinta all’Italia migliore, quella che non vuole soccombere all’apatia, alla banalità, all’egoismo e alla volgarità che per lunghi tratti ha caratterizzato la vita di questo paese.

Ho incontrato per la prima volta Marilena Ferrari, 11 mesi fa, nella sua bellissima casa di Bologna, proprio per parlare della rivista. Sorridente, energica, con le idee chiare e una grande volontà di realizzarle. Mi sono subito appassionato al suo progetto. Mi ha trattenuto a colazione e, già al secondo boccone di tortellini, eravamo diventati amici.

Marilena Ferrari e Pavarotti

Era convinta della necessità di portare a tutti la bellezza dell’arte, a cominciare dai ragazzi. E così la Fondazione ha portato in dono oltre 100.000 volumi di pregio FMR a oltre 700 scuole italiane. Un gesto derivato dalla sua convinzione che “la bellezza artistica cresce con ogni persona accompagnandola sin dall’infanzia in un itinerario fatto di valori, sentimenti, passioni, emozioni e idee che portano a un’evoluzione interiore”.

Mi disse che mai come in questo momento storico c’è stato tanto bisogno di confrontarsi con il bello per riprendere fiducia. “L’arte e la bellezza  – mi diceva – devono ricominciare a circolare, ad innervare il Paese. Il bello deve tornare ad essere la molla del Paese e dobbiamo tornare a competere con la bellezza”.

Ed è nata con queste premesse, corroborate da due ricerche che lei stessa ha voluto commissionare al  Censis,  la sfida di Marilena Ferrari di dare vita al sito La Voce della Bellezza. La forza dell’Italia migliore con l’obiettivo di raccogliere testimonianze, racconti, immagini  di questo paese che non è solo quello che ci raccontano le cronache giudiziarie e politiche. Di qui l’idea di coinvolgere i giornalisti del prossimo futuro, quelli che frequentano le scuole di giornalismo. E questo anche attraverso un Premio Giornalisticoche prevede una sezione dedicata a questi giovani colleghi.

Marilena Ferrari con il premio Nobel Rigoberta Menchu

Marilena Ferrari con il premio Nobel Rigoberta Menchu

Marilena sosteneva a con forza che “la bellezza è nel nostro DNA e forse l’unica grande eredità che possiamo lasciare ai nostri figli” e che quindi è fondamentale, anche per non soccombere al brutto che ci opprime, che si parli di ciò che c’è  e si fa di bello nel nostro Paese e delle belle persone che lo popolano. La incoraggiavano, in questa direzione, proprio le due ricerche avviate con il Censis sulla base di una percezione che per Marilena era già una certezza. La prima sulla forza della bellezza etica e la sua potenzialità trasformatrice non solo della qualità della vita, ma anche delle coscienze. La seconda, sul valore economico della bellezza italiana. Le trovate entrambe su questo sito con una vasta rassegna degli esiti delle due conferenze stampa.

“Con i volumi FMR – spiegava Marilena – raccontiamo la bellezza estetica dell’Italia e con questa nuova rivista online vogliamo raccontarne sia la bellezza etica, rappresentata appunto dalle belle persone, sia la forza che sta negli antichi saperi, nei mestieri, nei borghi, nella testa e nelle mani dei piccoli artigiani e dei grandi stilisti”. Storie – come abbiamo scritto nella mission di questo sito – non di atti eroici, ma di piccole magie di tutti i giorni; non di finanzieri e maghi della borsa, ma di imprenditori e imprese che hanno valorizzato territori e tradizioni che fanno del nostro il Paese più bello del mondo.

Ora Marilena ci ha lasciato. La sua azienda era la sua famiglia. Ed il vuoto per chi resta è enorme. Ma i progetti restano e ognuno di noi farà la sua parte perché crescano, si consolidino e si sviluppino come lei avrebbe voluto.

 Cesare Protettì

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